Ho un conto aperto con il tempo, con questo futuro che è già passato. Non ho mai avuto il privilegio di vivere nell’oggi, troppo fugace e inafferrabile per poter essere compreso. Perennemente fuori sincronia, ho vissuto orfano di presente.
Ne “Il Tempo” Simone Sbaraglia ci accompagna in una riflessione per immagini sullo scorrere del tempo e sulla sua incoerenza. Sintetizzando la transizione dal giorno alla notte in un’unica immagine e accostando immagini diurne e immagini notturne con effetti naturali e surreali al tempo stesso, Simone ci spinge a riflettere sul tempo e sul nostro rapporto con esso. Il racconto fotografico si compone anche di un reportage video e di un filmato didattico sulla realizzazione del reportage.
Questo progetto nasce nell’Italia del Covid, ed è frutto dello stato d’animo indotto da questa esperienza, difficile per tutti noi da un punto di vista umano prima ancora che fisico ed economico. Nella mia vita pre-covid ho viaggiato più o meno ininterrottamente per oltre quindici anni, realizzando reportage nei luoghi più sperduti e volando da un angolo all’altro del globo anche 10-12 volte l’anno. Improvvisamente, mi sono ritrovato bloccato a casa. Dopo un iniziale disorientamento ho deciso di guardarmi intorno.
Approfittando dei pochi spostamenti consentiti ho iniziato a lavorare su progetti fotografici nella mia città, Roma, ed in centro Italia. Blue Hour è un ritratto di alcuni dei miei luoghi preferiti del centro Italia, ritratti nel momento di passaggio dal giorno alla notte, in un’atmosfera eterea e rarefatta, la cui solitudine ed il cui silenzio ben si intonavano alla solitudine ed al silenzio interiore di quel periodo.
Avevo sognato un viaggio in Madagascar per anni, affascinato dalle immagini dei lemuri e dei camaleonti, dai racconti di un paradiso naturale in cui non esistono (o quasi) predatori e quasi ogni specie di animali e piante è endemica e spettacolarmente unica.
Era il 2011 quando riuscii per la prima volta a coronare questo sogno. Fu l’inizio di una vera e propria storia d’amore. Da allora e per molti anni ho fatto in media 2-3 viaggi l’anno nella meravigliosa isola. Ancora oggi non mi stanco di ritornarci perché ogni visita ed ogni singola escursione nella giungla riserva nuove sorprese. Questo libro è un concentrato di 10 anni di viaggi.
Ritratto di un Pianeta Selvaggio è un progetto che racconta un mondo fragile e meraviglioso, in rapidissimo cambiamento e che, altrettanto rapidamente, stiamo perdendo.
Si tratta di un giro del mondo fotografico attraverso le meraviglie naturali dei cinque continenti e ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso una rappresentazione artistica della bellezza del mondo naturale, sull’importanza di preservare questo inestimabile patrimonio.
Andare alla ricerca degbackstageli attimi di bellezza e armonia diventa sempre più difficile e raro. Il fotografo naturalista Simone Sbaraglia ha girato il mondo per più di tre anni, per scovare i luoghi e le specie che ancora resistono e che ancora sono in grado di regalarci quelle emozioni che solo il contatto con la natura incontaminata può donare.